Obiettivi

Piccoli Raggi è una Onlus per l’Oncologia Pediatrica. L’associazione nasce dalla volontà di Anna D’Antonio nonna di Sara, una splendida bambina scomparsa a causa di un medulloblastoma al cervelletto.
Anna è una persona particolarmente dinamica e dotata di un’energia inesauribile, che ha sentito il bisogno di “fare qualcosa“ per mantenere la promessa fatta alla piccola Sara e, in particolare, di rendere la vita dei piccoli ricoverati al Reparto Oncologico Pediatrico dell’Umberto I più confortevole.
Il progetto è ambizioso ma Anna, affiancata dalla figlia Simona, la mamma di Sara, e da alcune amiche, è più che mai decisa a portare avanti il progetto anche nel ricordo della bambina scomparsa.

La storia

Sara era una bambina bella e solare. Il suo sorriso era un raggio di sole che scaldava il cuore di genitori, nonni, compagni, insegnati e amici. Appena compiuti 10 anni, però, si sono manifestati i primi sintomi che hanno rivelato un medulloblastoma al cervelletto, un tumore particolarmente aggressivo tipico dei bambini. La piccola Sara nel suo ultimo anno di vita è entrata e uscita da tanti ospedali.
Quello, però, nel quale ha passato più tempo è stato il Reparto Oncologico Pediatrico dell’Umberto I di Roma. Sul personale medico e paramedico del Reparto Oncologico Pediatrico dell’Umberto I non c’è nulla da eccepire, anzi, oltre all’assistenza professionale, aggiungono anche assistenza morale ai piccoli pazienti e ai parenti. La struttura, però, è molto carente. L’ospedale è vecchio e rispecchia una concezione di degenza obsoleta e certamente non adatta al lungo ricovero di bambini.  Una delle maggiori difficoltà è la mancanza di un servizio igienico in ogni stanza, infatti, dieci stanze sono servite da un solo bagno.
Ora, i bambini, dopo ogni ciclo di chemioterapia, sono esposti a infezioni di ogni genere, perché il trattamento terapeutico annulla quasi totalmente il sistema immunitario e pertanto i piccoli non possono uscire dalle loro camerette. Si può immaginare la grande scomodità nel lavare e accudire malati adolescenti.
Le porte delle stanze sono troppo strette, quando i bambini devono uscire per essere sottoposti a esami diagnostici o a terapie, non possono essere trasportati con il loro letto, perché questo non passa dalla porta! Il personale del reparto usa degli espedienti, che provocano grande disagio ai piccoli malati.

Lo scopo che ci prefiggiamo è quello di rendere la degenza dei piccoli pazienti, già così provati dalla malattia, più simile alla vita quotidiana nella propria casa. Questo è il traguardo di un lungo percorso che ci proponiamo, è ambizioso ma la forza del ricordo di Sara e la fiducia in questo progetto per tutti i bambini è un’ottima motivazione.

Torna su